mercoledì 4 maggio 2011

LA LAVAGNA BIANCA

L'aurora dopo una notte lunga, come una fiammella sufficiente solo
ad illuminare le tenebre. Così sarebbe giusto, proficuo, ricominciare
a riempire una lavagna bianca, dopo aver cancellato tutto ciò che
ci accompagna da troppo, nella nostra "politica" così tanto depauperata.
Da uno scandalo sessuale, al vai e vieni in un'aula di tribunale.
Dal senatore consensiente, al voto nostro, preso e dato via inutilmente.
Dalla parlamentare in minigonna di plastica rossa nei giorni della merla
al "vaffa" di un Ministro a un Presidente, o a sua sorella.
Cancellare l'inutilità di chi dovrebbe governare, difeso soltanto
da questo scempio di sistema elettorale.
Il mondo se la ride e intorno tutto va in frantumo.
Un sospiro nel cuore, a pensare di queste cose.
Pensare che Moro ci rimise la pelle.
Guardare a destra, o forse a sinistra, questo è indipendente, perchè
sono sempre gli occhi degli uomini che guardano in una o più direzioni.
Dovrebbero essere lucidi e nobili nell'amore per lo Stato, onorati
di ciò che dovrebbero compiere.
Si trovi il modo, per ricominciare, con coraggio, scrivere una storia nuova, su una
lavagna bianca, la lavagna di un'Italia solissima e stanca.

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